Respiro...e non capisco.

 

Respiro, in profondità abissali

in mari di catramosi oblii

i polmoni riempiono

come sacchi di juta grezza

e stanno in piedi da soli

stabili su concrezioni di sali minerali

sorretti dal peso dell'asfittica negligenza

incline ai miei capricci sensoriali.

 

Cammino sul fondo di questo maremoto immoto

e la superficie, il livello zero per il mondo,

è la mia volta celeste

il mio picco

il mio infinito sordo

massimo limite cui tendo senza giungere mai.

 

La vedo

vedo la tenue promessa

sorvolandola non ti trovo

chiedo

cerco domande di cui ho solo le risposte

e tutto ciò che penso a ciclo continuo

è che non capisco...non capisco...non capisco!