Arriverai...

 

Arriverai!

 

Arriverai ed io sarò pronto. Ripetendo le parole che da migliaia d'anni ho aspettato di dirti, le più belle che abbia custodito,

mi porgerai un pezzo di torta di pere e un sorriso a test'obliqua da gatta silenziosamente curiosa.

 

Arriverai, improvvisa come un acquazzone d'Agosto e come le nuvole su una mattina assolata di Sabato d'Autunno

Sorprenderai le mie parole impreparate ed ancora assonnate sulla punta della mia lingua.

 

Arriverai, con un singolo fiore di glicine aperto ed un fascio di apprensive felicità da spiegarmi e resterò ad ascoltare il tuo respiro tremante

vestita di tessuto leggero e bellezza, d'entusiasmo e parole salde e rosa come profonde riflessioni.

 

Arriverai, mi porterai le cose di cui ho bisogno in una tazza fumante di cioccolata densa ed un biscotto galleggiante

lo prenderò dopo averlo immerso e ne mangerero le due metà, morbide e calde come noi. La pace!

 

Arriverai, semi nella destra ed acqua nella sinistra e di giorno daremo corpo ai sogni fatti nelle notti abbracciate e sussurrate

pianterò un ulivo tra le arnie in primavera. Spalerò la neve dai nostri inverni e costruirò una casa. Le darò il tuo nome.

 

Arriverai con il sacco delle paure vuote alle spalle e lo scrigno del coraggio traboccante di luce adamantina

ci guarderemo, muti dalle troppe parole da dire, con la paura di morire negli occhi,

pensando "Cuore non cedere! Non adesso!".

 

Arriverai! E non dovrai fare altro che bussare alla porta e dire:

"Posso entrare?".