Sulle coste del Portogallo!

 

Ana mi dice "TI AMO!" con gli occhi inondati di Fado e quella sicura malinconia dolce di chi ti dice "Puoi fidarti! Perchè io mi fido!".

Quando mi abbraccia, mi sento come le coste del Portogallo arrese davanti alla vastità dell'oceano Atlantico.

Ha lisci, lunghi capelli neri come terra vulcanica d'oltre mare e occhi marroni, profondi ed arabi...sicuri.

Ha labbra dal sapore di porto che non riesco a smettere di bere e mi ubriaco al suono della sua voce di mare e del suo corpo di bronzo disteso tra l'Africa ed Europa.

Quando danza, lenta, ha braccia e gambe di mulini a vento che catturano i sospiri e muovono desideri dell'anima.

Nel cuore ha mille emozioni affollate come le case biancomarroni di Lisbona e colorate di azulejos varioripinti.

Le sue parole sono dolci, tristi e musicali echi lontani che dai picchi tra le nuvole delle Azzorre arrivano fino al vecchio continente del mio cuore.

Mi tiene la mano e cammina con me nel Barrio Vecchio...sentiamo in lontananza suoni di orchestre e di tascas affollate di gente ed ogni vicolo è una poesia di Pessoa scritta in lusitano sul mio petto.

Ana ha nel cuore i tramonti sui mille ponti di Porto e le albe d'ortensia del monte Pico.

Ana mi attraversa in piena come il Tago e la notte mi fa dormire tra le mani e la sua pancia liscia e calda.

Ana è uno scialle scuro sui miei brividi di freddo.

Un velo ricamato a preghiera di madre cattolica sulle mie miscredenze.

Un sorriso di oceani di sorrisi sulla mia saudade.