I luoghi di se stessi.

 

Il vecchio ed il ragazzo erano seduti sulla panchina.

Davanti il lago di Lugano. Calmo. Vitreo. A specchio di montagne.

Un cancello chiuso su una distesa infinita di pensieri liquidi.

Il ragazzo lo guardò. Disse:

"Tu hai sempre viaggiato. Chissà quante cose hai visto?

Chissà cos'hai imparato camminando per la terra?"

Il vecchio rispose:" ragazzo mio. Adesso tutti i luoghi che ho vissuto e calcato

si contraggono nella mia mente in un unico non luogo d'esperienze".

Potrei rimanere qui a raccontarti tutto e non basterebbe una vita per raccontarti tutto.

In Groenlandia ho toccato un iceberg a mani nude ed il calore dell'ospitalità

Rio mi ha insegnato l'allegria e la saudade

Londra la magia e Parigi a mantenere le promesse del mio cuore

Le Azzorre i tramonti ed il blu nel suono dei delfini

New York mi ha insegnato ad apprezzare San Francisco

Barcellona mi ha parlato di amici e tenerezze

A Venezia le gondole dondolano vicine come tasti di un grande pianoforte che suona sul mare

Lisbona ti lascia solo ma ti resta accanto

A Firenze ho stretto un patto ed un baratto di cuore

Bologna mi ha dato tutto ma a tutto ha dato un prezzo

Berlino, Milano, Budapest, Copenhagen e decine e decine d'altre città,

colori rosa di montagne, orme sparite di spiagge e boschi di passeggiate.

Tutti i luoghi del mio io ed in ognuno ho lasciato un mio spettro a camminare lento al posto mio.

Ho riempito i miei piedi di passi, il cuore di strade, gli occhi di colori, l'anima di stupori.

E adesso, al limitare del lago, dove tanti anni fa ti ho lasciato

mi ritrovo a parlare con te...

dimmi mIO ragazzo...

dimmi cos'hai imparato in questi anni in questo luogo

e se ti sono mancato?